🔏 scrivere contro il tempo
C’è un tempo che scappa. Un tempo che spinge. Un tempo che non basta mai. Viviamo con l’orologio addosso, e a volte anche dentro. Abbiamo agende, notifiche, scadenze, conti alla rovescia. E ci convinciamo che scrivere sia un lusso per quando “avremo tempo”. Ma scrivere è il tempo che ci prendiamo. È un gesto di resistenza. Una sottrazione. È dire: “ Questo momento è mio, e non te lo do. ” Scrivere contro il tempo non significa vincerlo. Significa sospenderlo. Anche solo per un attimo. Anche solo per una frase. Quando scrivi, il tempo smette di essere nemico. Diventa carta. Diventa spazio dove non corri più. A volte scriviamo proprio per rallentare la corsa. Per fermare qualcosa prima che svanisca. Un’emozione. Un pensiero. Una persona. Altre volte scriviamo per ricordare chi eravamo. O per immaginare chi potremmo essere. Scrivere è l’unica macchina del tempo che funziona senza scienza. Ti porta indietro, avanti, dentro. Chi scrive, ogni tanto, si salva. Non dal tempo. Ma da...