✍️ Hai finito? Bravo. Ora smettila di guardarlo.
Hai finito. Punto.
Magari con un certo orgoglio. O con la sensazione che sia venuto bene.
O con la nausea.
Hai camminato in quel mondo, ti ci sei perso, ci hai dormito e ci hai mangiato.
Ogni parola ti sembra giusta.
Bene.
Adesso chiudi il file.
Come quando si sforna il pane: ha bisogno di raffreddare.
Perché sei ancora dentro.
E finché sei dentro, non vedi.
Vivi. Respiri. Ma non distingui.
Sei il protagonista, il regista, lo sceneggiatore e il pubblico insieme.
E non è il momento giusto per fare pulizia.
📌 Aspetta. Una settimana, almeno.
Fatti un giro. Leggi altro. Pensa ad altro.
Così, quando riaprirai quel file, lo guarderai con occhi diversi.
Ti sorprenderà. Ti deluderà. Ti farà ridere. Ti farà schifo.
E soprattutto: tu non sarai più lo stesso scrittore.
📖 La rilettura è un altro momento di scrittura.
È il momento in cui torni lettore.
E capisci che quella scena che amavi tanto… in realtà non serve.
Che quel dialogo che ti sembrava brillante… è solo un monologo travestito.
Che quel personaggio secondario… è il più vero di tutti.
La rilettura, quando sei uscito dal mondo del tuo libro, è come guardare una vecchia foto
e accorgerti che c’era qualcosa sullo sfondo che non avevi mai notato.
Un dettaglio. Una stortura. Un sorriso.
Hai finito? Bravo.
Ora non fare niente.
Staccati.
Così potrai tornare.
E quando torni, scrivi meglio.
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