👿 Anatomia del Male
Ogni storia ha bisogno di un’ombra.
Ma non tutte le ombre si assomigliano.
Il male, nella narrativa, ha mille volti. Alcuni ci somigliano. Altri ci osservano da un altrove inaccessibile. Alcuni parlano. Altri uccidono in silenzio.
Il cattivo è più di un ostacolo.
È una domanda. Una minaccia. Una possibilità.
Come scrisse Carl Jung:
“L’incontro con se stessi significa, innanzitutto, l’incontro con la propria ombra.”
E allora incontriamole, queste ombre. Guardiamole in faccia.
🔥 Il vendicatore bruciato: Freddy Krueger
📽 Nightmare – Dal profondo della notte (1984), Wes Craven
Freddy non è solo un mostro. È il trauma che torna.
È il ritorno del rimosso, l’incubo dei genitori che pensavano di aver sepolto tutto.
Uccide nei sogni, nel luogo dove non puoi fingere.
Il suo passato non lo salva, ma lo rende leggibile: era un uomo rifiutato, forse abusato, sicuramente spezzato.
Il suo male è una vendetta. E per questo, paradossalmente, è umano.
È il male che viene dalla ferita. Il male che urla: “Guardami!”
🪫 Il male muto: l’alieno di Alien
📽 Alien (1979), Ridley Scott
L’alieno non è empatico. Non è vendicativo. Non è nemmeno cattivo.
È puro. È perfetto. È oltre la morale.
Non uccide per scelta.
Uccide perché è fatto così.
È il male dell’universo: ineluttabile, amorale, indifferente.
Se Freddy è l’incubo che parla, l’alieno è il buio che avanza.
È l’orrore di scoprire che il mondo là fuori non ha coscienza. E non ti ascolta.
🎭 Il manipolatore: Iago
📖 Otello, William Shakespeare
Iago non ha artigli. Ha parole.
È il male dell’intelligenza sprecata, dell’invidia covata, della gelosia elevata a scienza.
Non uccide con le mani, ma con i suggerimenti.
È l’uomo che distrugge il mondo altrui solo per sentirsi potente.
Dice: “Perché lo faccio? Perché posso.”
Iago è il male che si mimetizza.
È quello che ti dice che ti ama mentre ti avvelena.
E per questo è ancora più spaventoso.
🧛 Il fascino oscuro: Dracula
📖 Dracula, Bram Stoker
Dracula è il male che seduce.
È l’ombra elegante. Il desiderio proibito.
Il mostro che ti guarda con occhi che sembrano promettere amore, ma portano solo fame.
È il cattivo che ti attira.
Che non costringe: invita.
Che non urla: sussurra.
Dracula non è solo un predatore. È l’incarnazione della pulsione che non possiamo domare.
Il lato oscuro che vorremmo respingere… e invece a volte desideriamo.
🧟♂️ Il male diffuso: gli zombie
📽 La notte dei morti viventi, George A. Romero (1968)
Gli zombie non sono personaggi. Sono massa.
Sono il male della disumanizzazione. Del pensiero unico. Dell’apatia.
Non parlano, non ricordano, non provano nulla.
Avanzano.
Rappresentano ciò che succede quando la società si svuota. Quando l’anima collettiva muore e resta solo carne che si muove.
Lo zombie è il pericolo che siamo tutti, quando smettiamo di pensare.
💼 Il male sistemico: il potere
📽 The Truman Show, Matrix, 1984 (film e romanzo)
A volte il cattivo non ha un volto.
È una struttura. Un algoritmo. Un governo.
È il male che controlla, sorveglia, programma.
È quello che decide per te cosa devi desiderare.
È il mondo che ti dice che sei libero, ma solo entro i limiti che ha scelto per te.
Il protagonista, in questi casi, non combatte un individuo. Ma un’intera menzogna.
👥 Il male dentro: noi stessi
Il più potente dei cattivi, alla fine, siamo noi.
I nostri impulsi. Le nostre ossessioni. Le bugie che ci raccontiamo. Le paure che ci paralizzano.
Jung lo sapeva bene:
“La persona che non si confronta con la propria ombra si proietta sul mondo, creando nemici ovunque.”
Non esiste una sola forma di male.
E per questo, non esiste una sola forma di antagonista.
C’è quello che ci somiglia. Quello che ci minaccia. Quello che ci attrae.
E tutti, a modo loro, servono.
Perché una storia senza cattivo, non è una storia.
È un sogno senza sveglia.
Un eroe senza prova.
Una pagina senza tensione.
E allora onoriamoli, i cattivi ben scritti.
Che ci fanno paura. Ma anche domande.
Che ci fanno tremare. Ma anche pensare.
Perché ogni volta che incontriamo un cattivo che funziona…
in realtà stiamo incontrando noi stessi.

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