, La virgola
Virgole.
Quelle che ti portano da un’altra parte.
Le virgole sembrano niente. Un soffio. Un'interruzione minima.
E invece possono cambiare tutto.
Possono salvarti.
O condannarti.
Farti respirare. O trattenere il fiato.
Una virgola messa bene dà ritmo. Una messa male, confonde.
Una virgola può dividere due amanti. O farli incontrare.
Può dirti: “Aspetta.”
Oppure: “Adesso.”
📚 “Chi è ferito, vada avanti!”
📚 “Chi è ferito vada, avanti!”
Stesse parole. Ma la virgola cambia tutto.
Nel primo caso, chi è ferito è invitato ad andare avanti.
Nel secondo, chi è ferito è invitato, neanche troppo garbatamente, ad andarsene.
È solo una virgola. Ma sposta il senso. E la direzione.
Chi scrive lo sa.
Che le virgole non servono solo alla grammatica, ma al senso.
Alla voce. Alla musica della frase.
Una virgola può fare la differenza tra dire tutto, o dire troppo.
Tra suonare bene, o sbattere contro un muro.
Io ci ho messo anni a capire quando metterle.
E forse non l’ho capito ancora. Ma le sento.
Scrivo, e poi rileggo ad alta voce.
Se qualcosa inciampa, se manca il fiato…
forse lì serve una virgola.
Non pensare alla regola.
Pensa al respiro.
Perché chi scrive bene, prima ancora che scrivere, ascolta.
--📝 ESERCIZIO
Scrivi una frase ambigua.
Una di quelle che, con una virgola in più o in meno, può voler dire tutto e il contrario.
Giocaci.
Spostala.
E scopri come cambia la direzione del pensiero.
Esempio:
“Per chi scrive, niente è banale.”
“Per chi scrive niente, è banale.”
Scegli tu dove mettere il respiro. E il significato.
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