: Il potere dei due punti
(Quando vuoi dire qualcosa, ma vuoi che arrivi come un colpo secco.)
C’è un momento, nella scrittura, in cui qualcosa sta per succedere.
Un respiro. Una tensione.
Qualcosa da dire che deve arrivare dritto.
È lì che entrano in gioco loro: i due punti.
Spesso sottovalutati, spesso confusi con un elenco della spesa.
Ma i due punti non servono solo a introdurre un elenco.
Servono a preparare il colpo.
> Scrivere è come respirare: necessario.
Non mi ascoltava: urlavo solo dentro.
C'era solo una cosa da fare: andare via.
I due punti sono la stretta prima dello strappo.
La mano che ti prende prima di mollarti in una verità.
Un piccolo tamburo. Una pausa che promette.
Nella grammatica, introducono una spiegazione, una conseguenza, una rivelazione.
Nella vita, spesso fanno lo stesso.
E nei dialoghi?
Anche lì sono preziosi.
I due punti indicano che sta per parlare qualcuno, in modo chiaro e pulito.
Specie nei testi teatrali, ma anche nella narrativa asciutta:
> Lei disse: «Non è come pensi.»
Lui rispose: «Forse no, ma fa male lo stesso.»
Molti li evitano, preferendo le virgole o andando dritti con le virgolette.
Ma i due punti, se usati bene, non solo sono corretti: sono belli.
Danno ritmo, peso, precisione.
✍️ ESERCIZIO DI SCRITTURA
Scrivi 5 frasi usando i due punti.
Non solo elenchi: prova a usarli per dare forza a una rivelazione, per far risuonare meglio il colpo che stai per dire.
E almeno uno… usalo in un dialogo.
Un esempio?
> Aveva solo una certezza: non sarebbe tornata.
Lui disse: «Scrivere mi salva.»
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