👣 Il carburante sporco della scrittura


Scrivere non è solo tecnica.

Non è solo stile.

È fame.

La fame di chi vuole sapere di più, di chi non si accontenta, di chi si infila dentro le cose, come un ladro, come un innamorato, come un curiosone.

Platone, nel Simposio, dice che Eros — il Dio dell’amore — è figlio di Penia dea della Povertà e di Poros, Dio degli Espedienti.

Nasce in mancanza. Ma con furbizia.

È inquieto, affamato, ingegnoso. Sempre alla ricerca di qualcosa in più, come tutti  gli innamorati, come i veri curiosi.

Uno scrittore dovrebbe essere questo: curioso e innamorato. 

Figlio della mancanza e della voglia.

Scrive perché non sa.

Perché vuole capire.

Perché ha mille domande e forse mezza risposta.

La curiosità è il carburante più grezzo, più sporco, ma più potente che abbiamo.

Se non ti fai domande, se non ti perdi, se non ti infili nel buio con un accendino in mano… non stai scrivendo.

Stai decorando.

Scrivere è spingere oltre.

Una parola.

Un gesto.

Un dettaglio.

Dove finisce la certezza. È lì che comincia tutto.


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