🎭 Lo spazio visivo: scrivere per occhi che immaginano

C’è un teatro invisibile, ogni volta che scriviamo. Ogni scena che creiamo si muove su un palcoscenico mentale. I personaggi entrano in scena, parlano, agiscono, tacciono. Ma attorno a loro? Attorno a loro c’è il mondo. E quel mondo va mostrato, anche solo con due pennellate. Perché è lì che la storia prende respiro. Quando scriviamo, dobbiamo chiederci: dove siamo? Non in modo didascalico: non serve descrivere tutto, serve scegliere . Un solo oggetto può raccontare un’intera stanza. Un rumore può evocare una città. Un’ombra può sostituire un personaggio. È la scrittura come scenografia: essenziale, evocativa, al servizio dell’atmosfera. Pensa al palco di un teatro: non è mai realistico. Non c’è un vero letto, ma un lenzuolo piegato con cura. Non c’è una vera strada, ma una luce blu e un suono di passi sul legno. Eppure ci crediamo, se è costruito bene. Lo stesso vale per la scrittura. Bastano due dettagli giusti per accendere tutto. Un racconto senza spaz...