● Il punto
(Per chi scrive senza fermarsi mai)
Il punto è sottovalutato.
Snobbato.
Lo considerano il più semplice, il più banale.
Ma è il segno più forte di tutti.
È il coraggio di dire: basta così.
Il punto è una porta chiusa.
Una decisione.
Un taglio netto che separa un prima e un dopo.
E non è facile, no.
Perché mettere un punto vuol dire fermarsi.
Prendere fiato. Accettare il silenzio.
Dire “questa frase è finita”.
E questo, per chi scrive, spesso fa paura.
Molti lo evitano. Scrivono frasi lunghissime, piene di virgole e congiunzioni.
Come se fermarsi significasse morire un po’.
Ma il punto dà senso a tutto il resto.
Una frase, per essere potente, ha bisogno di finire bene.
Come una canzone. Come un amore.
Il punto fa brillare quello che c’è prima.
Lo isola. Lo protegge. Lo rende definitivo.
Il punto è anche un attimo di silenzio.
Una pausa, come nella musica.
Serve a far riflettere chi legge.
A lasciare che le parole risuonino.
Io ho imparato ad amare il punto con fatica.
All’inizio mi sembrava brutale.
Ma poi ho capito che era onesto.
Il punto non gira intorno. Non fa finta. Non riempie.
Dice solo: è tutto.
E a volte, quando scrivo qualcosa di davvero importante,
la parte più difficile è proprio quella:
decidere quando è tutto.
📝 ESERCIZIO
Scrivi un paragrafo importante, denso, sincero.
Poi togli tutte le virgole che puoi.
Fermati. Respira.
Ricomincia a riscriverlo usando più punti possibile.
Spezza. Dai ritmo. Dai peso.
Fai parlare il silenzio.
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