🎭 Inizio, mezzo, fine. Tutto qui?
Aristotele, nella Poetica, diceva che ogni storia ben fatta ha un inizio, un mezzo e una fine.
Sembra una banalità, no?
Una roba da scuola elementare.
E invece è una bomba a orologeria.
Perché ogni volta che un racconto non funziona, quasi sempre è perché una di queste tre cose non è chiara.
Oppure c’è, ma non sa di niente.
- L’inizio non è solo “da dove parte”. È perché comincia proprio lì. È la miccia. Se non innesca, non esplode.
- Il mezzo non è solo “quello che succede dopo”. È la lotta, il dubbio, il conflitto. Se non succede niente, il lettore ti molla.
- La fine non è solo “come finisce”. È il senso. Anche se resta aperta, deve chiudere qualcosa.
Scrivere è dare un ordine al caos.
E quell’ordine ha una forma circolare, che ti fa entrare, ti tiene dentro, e poi ti lascia qualcosa addosso.
Una buona storia ha un prima che pesa, un durante che scotta, un dopo che resta.
E non è filosofia.
È mestiere.
🛠 Esercizio (per chi ha il coraggio)
Prendi un racconto tuo.
Sottolinea l’inizio, il mezzo, la fine.
Adesso chiediti:
– Perché comincia lì?
– Cosa cambia nel mezzo?
– E alla fine… perché ho raccontato tutto questo?
Se non sai rispondere, non è grave.
È scrivere stanca.
Ma è anche da lì che si riparte.
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